Le terre irrigue e la cascina lombarda
Scendendo verso la bassa pianura padana, si entra in un paesaggio completamente diverso: terreni argillosi, ricchi di limo e sabbia, dove l’acqua è facilmente reperibile e dove l’irrigazione ha storicamente rappresentato una risorsa fondamentale. Questo ambiente ha favorito la nascita di un’agricoltura intensiva e strutturata, sorretta da aziende agrarie di grandi dimensioni e da una forte integrazione tra coltivazione e allevamento.
Dal Cinquecento in poi, la coltura dei cereali diventa il pilastro economico dell’agricoltura lombarda. Il frumento, in particolare, viene coltivato su vasta scala e integrato con l’allevamento bovino. Per sostenere questa economia agricola si sviluppa una forma insediativa tipica: la cascina monoaziendale.
La cascina lombarda
Nata tra il XVI e il XVIII secolo, la cascina della bassa è una struttura chiusa, con edifici disposti attorno a un cortile centrale. Qui si trovano le abitazioni, le stalle, i fienili, le rimesse e spesso anche piccole unità artigianali o scolastiche. Il cortile, vero cuore pulsante dell’azienda, fungeva da spazio collettivo e luogo di lavoro. Il termine cascina deriva dal latino capsa, ovvero “recipiente”, e stava ad indicare un organismo chiuso e autosufficiente.
A differenza delle corti pluriaziendali delle terre asciutte, qui ogni cascina era gestita come un’unica azienda, spesso organizzata in poderi, ciascuno affidato a una famiglia colonica secondo il modello della colonia parziaria: i prodotti venivano divisi tra il contadino e il proprietario terriero.
Innovazioni e riforme
Il Settecento rappresenta un periodo di grande trasformazione per l’agricoltura lombarda. La riforma catastale voluta dagli Asburgo tra il 1718 e il 1759, e la liberalizzazione del commercio dei cereali nel 1776, spingono proprietari e affittuari a investire nei fondi per aumentarne il rendimento. Nasce così una nuova figura: il grande affittuario, che gestisce ampie porzioni di terra con logiche proto-industriali.
Nel corso dell’Ottocento si diffondono cascine isolate, popolate da centinaia di persone e dotate di servizi collettivi: vere e proprie micro-comunità rurali, autosufficienti e ben organizzate, immerse in un paesaggio disegnato da canali, rogge e filari alberati.
Per approfondimenti: https://www.ecomuseomartesana.it/percorso-7-terre-irrigue-del-martesana/