L’uva Italia e la Delizia di Vaprio
Tradizione agricola e biodiversità lungo l’Adda
Nella fascia orientale del Martesana, tra Vaprio d’Adda e i Comuni limitrofi, sopravvive una tradizione agricola poco nota ma profondamente radicata: la coltivazione dell’uva da tavola. Tra filari storici, pergolati domestici e piccole produzioni familiari, spiccano due varietà emblematiche: l’uva Italia e la cosiddetta Delizia di Vaprio, espressioni locali di un territorio che, per secoli, ha intrecciato agricoltura e paesaggio fluviale.
Un vitigno che parla del territorio
La varietà Italia, nata da un incrocio tra Bicane e Moscato d’Amburgo, è tra le uve da tavola più coltivate in Italia nel corso del Novecento. A Vaprio e nei Comuni dell’Adda, ha trovato condizioni ideali grazie al microclima favorevole, alla presenza di acqua e a terreni sabbiosi e ben drenati.
Nel tempo, la selezione e l’adattamento locale hanno dato vita a una forma autoctona conosciuta nel dialetto contadino come Delizia di Vaprio: un’uva succosa, dolce e profumata, apprezzata per la sua maturazione tardiva e per la capacità di conservarsi naturalmente fino a Natale, appesa nelle cantine o nei granai.
Un tempo, una risorsa per l’economia rurale
Fino alla metà del Novecento, l’uva rappresentava una risorsa importante per molte famiglie del Martesana. Coltivata in piccoli appezzamenti o nei cortili, veniva venduta nei mercati di Milano e della Brianza, spesso in cassette di legno ricoperte da trucioli o foglie di vite per preservarne la freschezza.
Durante l’autunno, la raccolta dell’uva coinvolgeva intere famiglie e scandiva il ritmo della vita rurale. Alcuni coltivatori la portavano direttamente in città con carretti o piccoli camion, legando così il Martesana al mercato ortofrutticolo milanese.
Una tradizione a rischio, ma viva
Oggi le grandi coltivazioni sono quasi del tutto scomparse, ma resistono ancora alcuni filari nelle case di Vaprio, Cassano, Fara e Trezzo sull’Adda. In questi giardini e orti familiari sopravvive un sapere antico fatto di potature manuali, impianti a pergola e raccolta a mano, tramandato di generazione in generazione.
Iniziative di valorizzazione, come quelle promosse da associazioni locali ed ecomusei, stanno contribuendo a documentare e riscoprire questa parte dimenticata del paesaggio agricolo del Martesana.
Testimonianze locali
Molti abitanti del posto ricordano con affetto il profumo intenso dell’uva matura nei cortili o il lavoro paziente dei nonni intenti a sistemare i grappoli su graticci per la conservazione. Alcuni di questi racconti sono stati raccolti in interviste, album fotografici e memorie orali che arricchiscono l’identità rurale del territorio.
Curiosità
• La Delizia di Vaprio non è un vitigno ufficialmente riconosciuto nei registri varietali, ma una selezione locale della più ampia famiglia dell’uva Italia.
• In passato, i grappoli venivano appesi con uno spago alle travi dei fienili, lontano dalla luce, per mantenerli freschi e consumarli durante l’inverno.
Per approfondimenti:
https://www.ecomuseomartesana.it/materiale/cultura-materiale/luva-italia-e-la-delizia-di-vaprio/